
Ne parleranno, sabato 3 dicembre alle 10,30 al Forum di Assago, grandi atlete del presente e del passato con professionisti della sociologia nell’ambito del convegno organizzato dal Coni Lombardia a margine de “La Grande sfida” Alle Olimpiadi di Roma del 1960 la pattuglia italiana ai Giochi Olimpici era formata da 280 atleti: 246 uomini e 34 donne. Delle trentasei medaglie conquistate solo due, di bronzo, furono femminili. A Pechino 2008, le italiane in gara erano 130 su 333 azzurri. Delle 27 medaglie conquistate dall’Italia, 10 sono state femminili. Risultati che la dicono lunga sulla crescita dello sport al femminile in Italia. Anche l’equazione sport e maternità, oggi, non è impossibile. Anche se fare sport ad alto livello non è facile per le donne costrette spesso a scendere a patti con il desiderio di maternità. I problemi, infatti, non riguardano soltanto il periodo legato alla gestazione, e quello strettamente successivo, necessario per il recupero delle condizioni fisiche. Diventare mamma viene spesso considerato un impedimento in senso generale nel cammino di un’atleta. Le cose, pur lentamente, stanno cambiando. A smentire i luoghi comuni sulla maternità sportivamente invalidante basterebbe citare atlete come la canoista Josefa Idem, mamma di Janek e Jonas, che ha appena conquistato il diritto a partecipare alla sua ottava Olimpiade; le schermitrici Valentina Vezzali, mamma di Pietro, e Giovanna Trillini, mamma di Claudia e Giovanni, campionesse a tutto tondo; la pallavolista Simona Gioli, soprannominata ‘mamma-fast’, alla quale la nascita di Gabriele non ha impedito di continuare a vincere in azzurro e non solo. Esiste poi il problema delle tutele. A cercare di portare avanti le ragioni delle atlete è impegnata Manuela Di Centa, membro della Giunta Coni. Nella proposta di legge sulla previdenza degli sportivi presentata dall’ex sciatrice di fondo, è stata inserita una norma che prevede un congedo obbligatorio per maternità e la corresponsione di una cifra pari a circa 1000 euro lordi. Una battaglia che potrà agevolare le atlete più giovani. Di questo si parlerà sabato 3 dicembre alle 10,30 al Forum di Assago nel convegno organizzato dal Coni Lombardia “Donna e sport… Mamma e sport” nell’ambito de ‘La grande sfida’, una gara esibizione tra le Signore del tennis statunitense, Venus e Serena Williams, e le azzurre Francesca Schiavone e Flavia Pennetta. A confrontarsi sul tema - con il presidente del Coni Lombardia, Pier Luigi Marzorati - saranno grandi atlete del presente e del passato tra le quali l’ex sciatrice Claudia Giordani, la schermitrice Diana Bianchedi, la pattinatrice Valentina Marchei, le ginnaste Elisabetta Preziosa e Carlotta Ferlito, Sara Bertolasi, Claudia Wurzel, Germana Cantarini e Stefania Lella e le rappresentanti donne della Giunta Nazionale Coni Manuela Di Centa e Annamaria Marasi, insieme con professionisti della sociologia. [fb_like]

Ne parleranno, sabato 3 dicembre alle 10,30 al Forum di Assago, grandi atlete del presente e del passato con professionisti della sociologia nell’ambito del convegno organizzato dal Coni Lombardia a margine de “La Grande sfida” Alle Olimpiadi di Roma del 1960 la pattuglia italiana ai Giochi Olimpici era formata da 280 atleti: 246 uomini e 34 donne. Delle trentasei medaglie conquistate solo due, di bronzo, furono femminili. A Pechino 2008, le italiane in gara erano 130 su 333 azzurri. Delle 27 medaglie conquistate dall’Italia, 10 sono state femminili. Risultati che la dicono lunga sulla crescita dello sport al femminile in Italia. Anche l’equazione sport e maternità, oggi, non è impossibile. Anche se fare sport ad alto livello non è facile per le donne costrette spesso a scendere a patti con il desiderio di maternità. I problemi, infatti, non riguardano soltanto il periodo legato alla gestazione, e quello strettamente successivo, necessario per il recupero delle condizioni fisiche. Diventare mamma viene spesso considerato un impedimento in senso generale nel cammino di un’atleta. Le cose, pur lentamente, stanno cambiando. A smentire i luoghi comuni sulla maternità sportivamente invalidante basterebbe citare atlete come la canoista Josefa Idem, mamma di Janek e Jonas, che ha appena conquistato il diritto a partecipare alla sua ottava Olimpiade; le schermitrici Valentina Vezzali, mamma di Pietro, e Giovanna Trillini, mamma di Claudia e Giovanni, campionesse a tutto tondo; la pallavolista Simona Gioli, soprannominata ‘mamma-fast’, alla quale la nascita di Gabriele non ha impedito di continuare a vincere in azzurro e non solo. Esiste poi il problema delle tutele. A cercare di portare avanti le ragioni delle atlete è impegnata Manuela Di Centa, membro della Giunta Coni. Nella proposta di legge sulla previdenza degli sportivi presentata dall’ex sciatrice di fondo, è stata inserita una norma che prevede un congedo obbligatorio per maternità e la corresponsione di una cifra pari a circa 1000 euro lordi. Una battaglia che potrà agevolare le atlete più giovani. Di questo si parlerà sabato 3 dicembre alle 10,30 al Forum di Assago nel convegno organizzato dal Coni Lombardia “Donna e sport… Mamma e sport” nell’ambito de ‘La grande sfida’, una gara esibizione tra le Signore del tennis statunitense, Venus e Serena Williams, e le azzurre Francesca Schiavone e Flavia Pennetta. A confrontarsi sul tema - con il presidente del Coni Lombardia, Pier Luigi Marzorati - saranno grandi atlete del presente e del passato tra le quali l’ex sciatrice Claudia Giordani, la schermitrice Diana Bianchedi, la pattinatrice Valentina Marchei, le ginnaste Elisabetta Preziosa e Carlotta Ferlito, Sara Bertolasi, Claudia Wurzel, Germana Cantarini e Stefania Lella e le rappresentanti donne della Giunta Nazionale Coni Manuela Di Centa e Annamaria Marasi, insieme con professionisti della sociologia. [fb_like]

Il 26 novembre al Palazzo Pirelli di Milano (Sala Pirelli – Via Filzi, 22) ed il 28 novembre presso il Palazzo CONI di Via Piranesi 46 a Milano, si svolgerà il Corso “Gli Impianti Sportivi oggi: Progettare, Riqualificare, Amministrare, Gestire”, rivolto ad operatori del settore sia pubblico che privato, che si propone di fornire strumenti tecnici, normativi, culturali e metodologici atti a garantire un livello di eccellenza nella gestione dell’impiantistica sportiva. Sviluppare competenze per gestire e progettare nuovi impianti secondo criteri di efficienza e sicurezza, riqualificare e adeguare alle normative vigenti ed alle mutate esigenze di utilizzo quelli già esistenti, creando spazi idonei alle molteplici richieste, per poter fornire servizi adeguati.
Destinato a professionisti coinvolti nelle diverse fasi di programmazione, progettazione e realizzazione degli impianti, a sindaci, assessori allo sport, amministratori e tecnici di enti locali nonché a proprietari e/o gestori di complessi sportivi, sport manager, committenti pubblici e privati.
Cliccare qui per scaricare il programma completo del Corso.
Visto l’alto numero di iscrizioni pervenute, le stesse sono da oggi chiuse.

Si svolgerà dal 3 al 10 dicembre il torneo internazionale di scacchi organizzato dalla Società Scacchistica Milanese e intitolato a Edoardo Crespi, che fondò il sodalizio nel 1881 (in occasione della prima Expo di Milano, allora solamente ‘esposizione nazionale’). Sede di gioco gli ampi saloni di via Sant’Uguzzone 8 (traversa di viale Monza verso Sesto, fermata MM linea 1 Villa SG) che già hanno ospitato la manifestazione negli ultimi due anni. Si comincia sabato 3 dicembre alle ore 18.30 con l’avvio del torneo riservato ai Maestri, tra i quali spiccano una decina di giocatori con il titolo di Grande Maestro, il massimo titolo conseguibile nel gioco degli scacchi e riconosciuto in tutto il mondo dalla Federazione Internazionale (FIDE). I Maestri proseguono domenica dalle ore 15 e poi nei tre giorni successivi ancora dalle 18.30. Il 7 dicembre prendono il via i tornei delle cosiddette categorie minori e il torneo riservato ai ragazzi Under 16 che non giocano negli altri gruppi. Sono attesi complessivamente circa 300 tra giocatori e giocatrici, di tutte le età e da tutta Italia. Mancheranno alcuni dei più forti giocatori azzurri in quanto in concomitanza con il Torneo Crespi si disputa a Perugia la finale del campionato italiano individuale con al via i 12 migliori italiani. Conclusione per tutti sabato 10 dicembre, con le ultime partite in mattinata e le premiazioni nel pomeriggio. Ingresso per il pubblico libero e gratuito. Nel torneo Magistrale spiccano i nomi di due importanti Grandi Maestri, ben noti agli appassionati di tutto il mondo: il georgiano Baadur Jobava e l’ucraino Yuri Solodovnichenko, che vantano un punteggio internazionale superiore a 2600 il che li pone tra i primi 100 giocatori al mondo. Da segnalare anche la presenza del Grande Maestro Alberto David, nato a Milano ma poi da bambino con la famiglia trasferitosi in Lussemburgo, dove vive attualmente (ma ha seria intenzione di tornare in Italia e chiedere la cittadinanza); è tesserato anche per la Milanese. A parte i Grandi Maestri, i riflettori sono puntati sulla diciassettenne campionessa Marina Brunello che dopo aver conquistato il titolo di "maestra Internazionale" è alla ricerca della consacrazione come Grande Maestra: questo torneo potrebbe costituire per lei una buona occasione. Ulteriori notizie sul sito internet www.scacchisticamilanese.com che durante la manifestazione trasmetterà ‘in diretta’ le partite delle prime sedici scacchiere. [fb_like]


